giovedì 30 novembre 2017

Una madre scrive al Papa

“Santo Padre,
sono una donna, moglie e madre ‘normale’.
Mi presento così perché vorrei che, leggendo questa mia lettera – se gliela faranno leggere personalmente – pensasse alla sua mamma, la quale certamente sarà stata anche lei una donna, moglie e madre ‘normale’.
Non sono dunque una lesbica desiderosa di avere un figlio, né una divorziata risposata che non è ben vista in parrocchia.
Sono una … ‘normale’.
Forse, sarà per questo motivo che ho il timore che non mi degnerà di risposta?
Ma, Le chiedo, non risponderebbe neppure a sua mamma?
Come donna, moglie e madre ‘normale’, dunque, non posso tacerLe tutto il dolore che provo per quanto vedo accadere in questo inizio di terzo millennio, nel mondo, nella famiglia e … soprattutto nella Chiesa!
Ho contratto matrimonio con l’unico uomo al cui fianco so di dover invecchiare, nella buona ma, anche, nella cattiva sorte!
Ho avuto in dono due figlie, oggi maggiorenni, che abbiamo cercato di far crescere soprattutto nel rispetto di valori inalienabili che, con tanta difficoltà al giorno d’oggi, cerco assieme a mio marito di difendere nonostante tutto, in loro e per loro!
Le cito solo un ultimissimo episodio per renderLe subito l’idea di ciò cui mi riferisco.
Le mie figlie sentono in tv dalla Sua bocca che “evitare la gravidanza in certi casi non è un male assoluto” e ne nasce una discussione in casa.
Ovviamente, per le mie figlie a fare due più due è bastato un attimo: “Dunque, anche la contraccezione non è un male; dunque commettere atti impuri – che per noi sono atti di amore (sic!) – non è un male, purché evitiamo una gravidanza”.
Ecco il punto.
E questo è un solo esempio; ma Le potrei fare mille altri, ormai quotidiani.
So – perché un giorno ce lo ha confidato in un incontro di catechesi, dicendo il peccato ma non il peccatore – quanto ha dovuto lottare un povero prete per convincere un ragazzo che compiere atti omosessuali è peccato; e che doveva chiedere perdono confessandosi; mentre il ragazzo insisteva dicendo che il Papa ha detto, ha detto, ha detto …
Ormai sono scenari di tutti i giorni e per tutti i problemi: da una parte sta quella che viene considerata la libertà, la gioia, il Papa e il peccato; dall’altra stanno quei poveri preti che, nel silenzio della preghiera, lottano contro il peccato con l’enorme fatica di chi non sente vicino a sé, in questa lotta, il Vicario di Cristo!
E’ pazzesco!
Io mi rendo perfettamente conto del ‘peso’ che può essere, per un semplice uomo benché assistito dalla Grazia, il guidare ‘la barca di Pietro’.
Ma Lei, Santo Padre, si rende conto del ‘peso’ che ha ogni Sua parola e del male che essa sta producendo – all’anima più che al corpo! – di chi La ascolta?
Io voglio sperare che tutto ciò non sia fatto per ‘mero calcolo’, ma sia solo frutto di una Sua eccessiva ingenua – anche se orrenda – spontaneità!
Perché, se si trattasse di calcolo voluto, mi sentirei totalmente ‘tradita’ dal Santo Padre, che ha ricevuto da Gesù il compito di ‘confermare’ nella fede, non di insinuare dubbi e di distruggerla!
Per finire vorrei chiederLe dunque, e concludo: secondo Lei, la sua mamma, che di certo La starà osservando dal Cielo e conosce ormai ‘tutta intera’ la Verità, oggi sarà contenta di Lei?
Nel garantirLe il ricordo della Sua persona nelle mie povere preghiere, La ringrazio per il tempo che avrà voluto dedicare a questo mio scritto, sperando che L’aiuti in una scelta di conversione.
Con le lacrime agli occhi, Le porgo, Santità, i miei filiali saluti”

http://www.marcotosatti.com/2017/11/30/una-madre-scrive-al-papa-da-tanti-mesi-e-ancora-in-attesa-di-risposta-e-molti-altri-come-lei/

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