domenica 12 febbraio 2017

Ha risposto!

UN’INCHIESTA DELLA GENDARMERIA SUL FINTO OSSERVATORE ROMANO? SPERIAMO CHE SIA UNO SCHERZO ANCHE QUESTO…


Marco Tosatti
La Gendarmeria vaticana sta indagando. Per scoprire chi ha ideato una falsa prima pagina dell’Osservatore Romano in cui – siamo sempre a Carnevale – si ironizza benevolmente sul silenzio perdurante del Pontefice regnante ai “Dubia” presentati da quattro cardinali sulla comunione ai divorziati risposati il cui primo matrimonio sia ancora valido. Si ipotizza una fronda anti Bergoglio.
La Gendarmeria vaticana! E non dubitiamo che il generale Domenico Giani saprà scovare gli autori di una burla che – siamo sicuri – sarà stata apprezzata anche dal Pontefice, che spesso ha ringraziato Dio per averlo dotato, dice, del senso dell’humour.
Che forse però difetta un po’ altrove. Se c’è un’inchiesta è perché qualcuno ha dato mandato al Generale Giani di iniziarla; per quanto lo conosciamo, da molti anni, da buon militare con pratica sul campo e nei servizi di intelligence, da buona militare agisce come gli viene ordinato.
L’Osservatore finto titolava a nove colonne: “Ha risposto”. E devo dire che un sorriso me lo ha strappato, quando un amico me lo ha inviato qualche giorno fa. Devo dire però che non sono riuscito a vedere in esso nient’altro che il divertissement di qualche persona di spirito, certamente al corrente di tutta la confusione e la divisione che l’esortazione apostolica Amoris Laetitia sta provocando nel mondo cattolico. E non per cattiveria di animo di nessuno, o per odio – ma perché mai? – verso il Papa. Semplicemente perché su un tema delicato e controverso da sempre il documento è ambiguo, checché ne dicano i difensori, e contraddice, non apertamente, ma in maniera obliqua tutto il Magistero precedente e il Catechismo della Chiesa. Che non sono regole dottrinali, ma ciò a cui i cattolici guardano per avere luce.
E’ l’assenza di risposte chiare a domande chiare che provoca tutto ciò, scherzi e buontemponerie comprese. Serve a poco criminalizzare i perplessi e i dubbiosi, come sembrerebbero voler fare certi iperpapisti e certe tricoteuses.
Le inchieste, poi, temo che possano aggiungere solo ridicolo allo scherzo. Quando si arriva ai tribunali, l’immagine del Vaticano ne esce sicuramente male. Ricordiamoci i processi recenti, per materie ben più gravi…Figuriamoci poi per una finta pagina di giornale! Anche perché il clima attuale, in cui c’è chi dice che siano controllate mail e telefoni, tazebao e video umoristici sono destinati a fiorire. Proprio ieri un’amica americana me ne ha inviato uno, che vi offro qui.
Si intitola Hotel Sanctae Martae.
Per chi non legge l’inglese: si parla di Santa Marta, dei suoi presunti sotterranei, in cui sarebbero rinchiusi “alcuni cavalieri sleali” (Ordine di Malta) e “una manciata di Francescani dell’Immacolata”; ma principalmente “i critici dell’Amoris Laetitia”. Fra cui le intere conferenze episcopali della Polonia e del Kazakhstan…E l’arcivescovo Schneider sussurra al protagonista: “Se esci vivo da qui, informa la Fraternità Sacerdotale S.Pio X”, cioè i lefebvriani.
Che facciamo, mandiamo dal Vaticano una rogatoria di arresto negli Stati Uniti?

http://www.marcotosatti.com/2017/02/11/uninchiesta-della-gendarmeria-sul-finto-osservatore-romano-speriamo-che-sia-uno-scherzo-anche-questo/

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