don Elia. Il re è nervoso
Evviva! Finalmente il muro di silenzio comincia a cedere. Per la prima
volta, le voci del dissenso cattolico sono state prese in considerazione
come un insieme, implicitamente riconosciute quali espressione di un
vasto movimento di pensiero che, per quanto articolato e diversificato,
contesta gli attuali orientamenti prevalenti della gerarchia. La tattica
finora adottata dal sistema – quella di ignorare sistematicamente ogni
voce fuori dal coro – si sta infatti rivelando inefficace, se non
addirittura controproducente: i portavoce della protesta continuano a
moltiplicarsi, a mettersi in contatto e ad organizzarsi. Evidentemente
il dittatore comincia a innervosirsi e i suoi consiglieri han dato
incarico ai pappagalli di regime di passare al contrattacco:
neutralizzate gli avversari bollandoli nientemeno che di
ultratradizionalisti!
Ovviamente non sanno un accidente delle esperienze dalle quali
proveniamo né delle conversioni che molti di noi hanno vissuto; non
ammetteranno mai che ad accusarli siano proprio alcune di quelle
pecorelle perdute che il Buon Pastore ha preso sulle spalle per
misericordia (quella vera che trasforma i peccatori anziché camuffarli),
tanto meno potranno mai capire che abbiamo riscoperto la Tradizione
proprio perché traditi e disgustati dalla loro Chiesa “rinnovata”… Molti
di noi sono un’incarnazione di ciò che di buono essi dicono e al
contempo una smentita vivente della diabolica distorsione del vero da
loro operata.
Altro indice di allarmato nervosismo: il patetico tentativo di sminuire
numericamente l’entità del dissenso. Basta dare un’occhiata al contatore
di questo sito: sei milioni di visite, di cui quasi due solo in
quest’ultimo anno e mezzo! Ma anche gli altri siti affini sono
frequentatissimi, prova del fatto che esiste tutto un popolo credente
che è stomacato dalla volgare farsa che da tre anni e mezzo si recita
nella Chiesa Cattolica. Che certi vaticanisti prezzolati saltino
istantaneamente da un carro a un altro ad ogni cambio della guardia, non
ci stupisce più di tanto; ma che lo facciano vescovi e cardinali, che
sono stati scelti per dare anche la vita per la verità del Vangelo, non
può che farci vomitare. Vergogna! I camaleonti hanno più dignità di voi!
Altra patetica mossa volta a screditare gli oppositori, un trucchetto
meschino, tipico degli ambienti di sinistra, imparato da ragazzi alle
assemblee studentesche (quelle vergognose perdite di tempo che hanno
però rovinato mentalmente un’intera generazione): attribuire alla parte
avversa intenzioni odiose. Si oppongono all’accoglienza dei poveri
rifugiati e all’integrazione dei divorziati risposati, difendono
interessi personali o corporativi, si battono per idee intransigenti e
anacronistiche… Brutti, cattivi e reazionari! Ecco che cosa si merita
chi non mette il cervello all’ammasso e si rifiuta di tracannare le
esiziali idiozie del politicamente corretto, con cui i burattinai
occulti ci stanno trascinando verso il baratro.
Ringraziamo il Signore e la Madonna che oltretevere, nonostante le
apparenze, ci ascoltino e si agitino. In tempo di guerra – per chi se lo
ricorda o ne ha udito il racconto – la consegna era: «Taci! Il nemico
ti ascolta». Ma è proprio quello che vogliamo: essere ascoltati, una
buona volta! Chissà che non prendano finalmente sul serio i loro
ritornelli sulla collegialità e sul ruolo dei laici… Il loro indice di
credibilità risalirebbe un pochino e apparirebbero un po’ meno ridicoli,
con i loro volgari cortigiani della carta stampata. Via, un po’ di
pudore, almeno! È talmente imbarazzante… Alla fin fine, visto che ci
considerano fascisti, se non si decidono a darci retta organizziamo una
bella marcia su Roma – o, meglio, sul Vaticano.
17 ottobre 2016chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/10/don-elia-il-re-e-nervoso.html
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