Agostino Nobile. Una Chiesa che non riconosce il male non ha futuro
Drammaturghi, romanzieri, cantastorie di sempre e di tutte le civiltà,
anche i più sprovveduti, sapevano che per creare una storia credibile e
accattivante sono necessari perlomeno due antagonisti che rappresentano
il bene e il male, il bello e il brutto. Dalle favole di Esopo a W.
Shakespeare, da Públio Virgílio a Harold Pinter, fino alle soap opera e
ai film Matrix. Anche nei cartoni animati, a parte i Teletubbies,
prodotto per i bambini di pochi mesi fino ai tre, quattro anni, la lotta
tra il bene e il male è l'aspetto fondante dei racconti. Per citarne
alcuni, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Tom and Jerry,
fino ai brutali ma simpatici Road Runner e Wile Coyote (Beep Beep e
Vilcoyote). Togli uno di questi personaggi e crolla la narrazione,
diventando una storia tediosa come una giornata grigia col raffreddore,
passata a letto davanti alla TV. Più o meno quello che è diventato il
cattolicesimo, lentamente e inesorabilmente, da cinquant'anni a questa
parte. Oggi, la situazione è diventata paradossale: tutti assolti, da
Maometto a Lutero, i veri nemici sono quei cattolici definiti
fondamentalisti. Della serie, disturbo dissociativo dell'identità.
Ama tutti e perdona tutto. Questa è la frase che dovrebbe sintetizzare
il Vangelo. Il messaggio della Chiesa non è più quello forte di Gesù
Cristo, la lotta eterna dell'essere umano tra il bene e il male, ma
quello del dialogo, dell'amore senza se e senza ma, del non giudicare,
dell'accoglienza. In una parola, l'ideologia relativista. Cos'è rimasto
del cattolico dopo cinquant'anni? Un fatalista, irrazionale e
masochista.
Prima hanno eliminato l'inferno e il diavolo, l'antagonista per
eccellenza che nei Vangeli tenta il Figlio di Dio, poi hanno iniziato a
dialogare con tutte le religioni autocensurandosi. Infine, la Chiesa,
accoglie i peccatori e i peccati. Altro che raffreddore in un giorno
tedioso. Il dramma evangelico è stato ridotto a Teletubbies per la prima
infanzia.
Quando in una proposta di vita non esiste una lotta tra il bene e il
male, il bello e il brutto, la vita diventa miserabile e il povero
disgraziato si concentra in due attività: il lavoro, dove lotta per la
sopravvivenza, e il piacere a pagamento per scaricare l'adrenalina
accumulata nel lavoro.
Ma il Vangelo è il dramma dei drammi. Umanamente il più grande dramma
della storia, che ci mostra la via della salvezza e della perdizione,
sia in cielo che in terra. Se togliamo dai Vangeli e dall'AT il diavolo,
il male, ogni libro che compone la Bibbia potrebbe essere utilizzato
come un brochure informativo per i turisti che vanno in Palestina o come
racconto distensivo per prender sonno.
Mentre i cattolici vengono seviziati moralmente dalle scuole dove
indottrinano i figli al genderismo, e i governi occidentali stanno
mettendo fuorilegge il cristianesimo, non pochi preti si accaniscono a
puntare il dito creando sensi di colpa infondati a quei pochi fedeli che
ancora vanno a messa, nonostante tutto o per abitudine.
Per quanto riguarda il brutto che incombe nelle chiese, basta ricordare
le canzonette che hanno preso il posto del canto gregoriano e del suono
dell'organo a canne. I canti nelle chiese armene, ancora oggi, infondono
una spiritualità che eleva l'animo fino a sentirsi a contatto con Dio.
Ma poi, è assolutamente illogico proporre in chiesa quello che si può
sentire sugli autobus pieni di giovani in gita scolastica. Quando un
appassionato va in un teatro a sentire una sinfonia di Anton Bruckner e
si trova sul palco quattro invasati di rap, quale reazione può avere?
Più o meno la stessa sensazione che si prova andando in certe chiese
dove alcuni giovanotti strimpellano, con chitarre scordate e tamburelli,
insipide canzonette pop datate di qualche autore improbabile.
Durante quasi duemila anni il cristiano nella Chiesa ha trovato un
alleato forte e fedele, che lo rendeva scaltro mostrando le tendenze
negative del mondo. Il cristiano si faceva consigliare e guidare perché
si trovava davanti un sacerdote che conosceva e sapeva proporre il
Vangelo, il Magistero e il pensiero dei grandi santi. Basterebbe pensare
ai preti di campagna passati alla storia. Certo, i preti indegni non
sono mai mancati, ma la maggior parte sapeva dare risposte convincenti, e
se non erano preparati sulle questioni che ponevano i fedeli, andavano a
consultare la Bibbia, il catechismo e i testi di teologia. Oggi? Se a
un prete gli regali un libro che smonta le bufale che per secoli sono
state divulgate contro la Chiesa, te lo fai nemico. La stessa cosa nelle
librerie cattoliche, dove espongono prevalentemente libri di teologi e
scrittori modernisti, se non eretici, e censurano la saggistica che
valorizza la Chiesa di sempre.
I preti, una volta, credevano nel diavolo come possono credere quegli
esorcisti che, a partire dal Vaticano II, sono stati messi sempre più in
sordina. Il vero prete conosceva bene le differenze fondamentali tra il
cristianesimo e le altre religioni. La Chiesa era una grande guida
perché nei seminari e nelle università cattoliche operavano sacerdoti di
fede, preparati e intelligenti. Oggi? Ho studiato un solo anno
teologia, poi ho buttato la spugna. Rischiavo di perderla, la fede.
Dalla sua nascita il cristianesimo è stato attaccato ininterrottamente
da decine di eresie, dai barbari e, soprattutto, dall'islam, ma papi
fedeli al Vangelo hanno superato e vinto tutte le avversità. Oggi, le
menzogne e le eresie diffuse come verità assolute dai mezzi di
comunicazione, sono sufficienti per trascinare milioni di cristiani
nella più putrida irrilevanza.
Diciamocela tutta. Non sono i nemici della Chiesa che stanno affossando
il cristianesimo, ma l'eccessivo numero di preti insipienti. Se le
chiese avessero una guida forte sarebbero ancora piene in tutto il
mondo. Con preti scaltri e intelligenti la Chiesa avrebbe più ascolto
delle reti TV e di tutti i media messi assieme. Pensate a un'omelia
dove, oltre a commentare i passi evangelici, si parla dei nemici di
Cristo, dei piani che i governi laicisti hanno messo in atto contro di
Lui e, quindi, contro l'umanità. Un campanello d'allarme planetario per
gli assetati di giustizia. Milioni di cristiani penserebbero
all'unisono, pronti a difendere la fede e la dignità della propria
famiglia. Non dico con le armi - come fecero i Cristeros negli anni
venti del secolo scorso - ma almeno col voto.
Con la consapevolezza del male avremmo cattolici sgamati, capaci di distinguere l'alloro dalla cicuta, il politico onesto dal marpione. Al contrario, milioni di cristiani che sembrano di vivere nel paese dei balocchi, eleggono i propri aguzzini, associazioni cattoliche che fino a ieri ostentavano con orgoglio la propria appartenenza , stigmatizzano chi resta fedele al Magistero di sempre.
La Chiesa del volemoce bene non ha storia, come l'Otello senza Jago.
Agostino Nobile
Autore di: “Quello che i cattolici devono sapere - Almeno per evitare una fine ridicola” e“Anticristo Superstar”
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/10/agostino-nobile-una-chiesa-che-non.html
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