mercoledì 5 ottobre 2016

A Washington, non a Mosca, si parla apertamente di guerra

A Washington, non a Mosca, si parla apertamente di guerra


I tg vi hanno detto che Putin  ha sospeso l’accordo, stipulato con gli Usa nel 2000,   per la distruzione bilaterale del plutonio d’uso militare (bruciandolo nei reattori).  Così, gli ascoltatori hanno un motivo di più per aver paura del “neo-imperialismo di Putin”, come dice il nostro ministro Gentiloni:  cosa vuol fare  il russo, del plutonio? Gentiloni  è il portavoce dell’ambasciata Usa,  commenta l’Antidiplomatico.
Naturalmente non vi hanno detto (noi ve l’abbiamo riferito)  che il capo del Pentagono Ashton Carter ha varato un piano per ammodernare l’intero arsenale nucleare americano, stanziando 340 miliardi: ciò che è una violazione plateale dei trattati di riduzione controllata dagli Usa firmati con Mosca fin dai tempi dell’Urss, ed ha l’intenzione strategica di rendere possibile “il primo colpo”, ossia sferrare un attacco preventivo atomico contro la Russia, tanto da rendere impossibile la ritorsione.
Non vi hanno detto come Putin ha spiegato la sospensione: “Gli Usa hanno creato una minaccia alla stabilità strategica”   (è appunto ciò che Ashton Carter  ha fatto, col riarmo atomico), aggiungendo, per bocca del portavoce Dmitri  Peskov, che “la Russia ha applicato unilateralmente  per parecchio tempo” l’accordo, mentre gli Usa “hanno mancato di assicurare l’applicazione dell’obbligo di consumare il plutonio di grado militare”.

Esercitazione anti-atomica in Russia

Il presidente  ha dunque preso “misure urgenti per difendere la sicurezza della Federazione Russa”.  Dal 4 ottobre è cominciata  in Russia una esercitazione, che durerà fino al 7,   sulla ipotesi di un attacco nucleare,   che    occuperà 200 mila addetti  alle emergenze e coinvolgerà 40 milioni di civili  in manovre di evacuazione di  zone ipoteticamente contaminate. Secondo il britannico Express (è vero che è quasi un giornale-spazzatura, sensazionalistico)  “La Russia costruisce grandi bunker sotterranei a Mosca preparandosi alla guerra atomica: bunkers dove possono trovar rifugio “12 milioni di persone”; inoltre “secondo voci,  il mese scorso ha ordinato la costruzione di un impianto di 400 miglia quadrate (sic!) da scavare in una zona  appartata degli Urali, da cui potrà dirigere il conflitto nucleare”.
http://www.sundayexpress.co.uk/news/world/717295/russia-vladimir-putin-nuclear-way-america-aleppo-west-john-kerry-obama-syria-isis

Fatta la tara delle esagerazioni sensazionali, sono misure perfettamente razionali da prendere,  dopo la che la Superpotenza ha minacciato il Primo Colpo  atomico contro il tuo paese.
Inoltre, Putin ha reso noto quanto segue: Mosca tornerà a negoziare  di disarmo nucleare  solo quando gli Usa ritireranno le truppe ed armamenti che hanno accumulato nei paesi “nuovi” della NATO, ossia dall’europa orientale. Fino a ieri, Mosca aveva solo  espresso a mezza bocca il suo malcontento per  queste – perché tali sono – violazione delle promesse americane, di non inglobare militarmente i paesi dell’ex-Patto di Varsavia.  Oggi il tono è brusco:  segnala che Putin, dopo la plateale (e vergognosa) violazione della tregua in  Siria da parte di Washington, non crede  più alla buona fede della controparte, e non farà più gesti concilianti che fino ad oggi ha fatto in modo unilaterale.

http://www.maurizioblondet.it/washington-non-mosca-si-parla-apertamente-guerra/

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