mercoledì 19 ottobre 2016

Il re è nervoso

don Elia. Il re è nervoso

Evviva! Finalmente il muro di silenzio comincia a cedere. Per la prima volta, le voci del dissenso cattolico sono state prese in considerazione come un insieme, implicitamente riconosciute quali espressione di un vasto movimento di pensiero che, per quanto articolato e diversificato, contesta gli attuali orientamenti prevalenti della gerarchia. La tattica finora adottata dal sistema – quella di ignorare sistematicamente ogni voce fuori dal coro – si sta infatti rivelando inefficace, se non addirittura controproducente: i portavoce della protesta continuano a moltiplicarsi, a mettersi in contatto e ad organizzarsi. Evidentemente il dittatore comincia a innervosirsi e i suoi consiglieri han dato incarico ai pappagalli di regime di passare al contrattacco: neutralizzate gli avversari bollandoli nientemeno che di ultratradizionalisti!

Ovviamente non sanno un accidente delle esperienze dalle quali proveniamo né delle conversioni che molti di noi hanno vissuto; non ammetteranno mai che ad accusarli siano proprio alcune di quelle pecorelle perdute che il Buon Pastore ha preso sulle spalle per misericordia (quella vera che trasforma i peccatori anziché camuffarli), tanto meno potranno mai capire che abbiamo riscoperto la Tradizione proprio perché traditi e disgustati dalla loro Chiesa “rinnovata”… Molti di noi sono un’incarnazione di ciò che di buono essi dicono e al contempo una smentita vivente della diabolica distorsione del vero da loro operata.
Altro indice di allarmato nervosismo: il patetico tentativo di sminuire numericamente l’entità del dissenso. Basta dare un’occhiata al contatore di questo sito: sei milioni di visite, di cui quasi due solo in quest’ultimo anno e mezzo! Ma anche gli altri siti affini sono frequentatissimi, prova del fatto che esiste tutto un popolo credente che è stomacato dalla volgare farsa che da tre anni e mezzo si recita nella Chiesa Cattolica. Che certi vaticanisti prezzolati saltino istantaneamente da un carro a un altro ad ogni cambio della guardia, non ci stupisce più di tanto; ma che lo facciano vescovi e cardinali, che sono stati scelti per dare anche la vita per la verità del Vangelo, non può che farci vomitare. Vergogna! I camaleonti hanno più dignità di voi!
Altra patetica mossa volta a screditare gli oppositori, un trucchetto meschino, tipico degli ambienti di sinistra, imparato da ragazzi alle assemblee studentesche (quelle vergognose perdite di tempo che hanno però rovinato mentalmente un’intera generazione): attribuire alla parte avversa intenzioni odiose. Si oppongono all’accoglienza dei poveri rifugiati e all’integrazione dei divorziati risposati, difendono interessi personali o corporativi, si battono per idee intransigenti e anacronistiche… Brutti, cattivi e reazionari! Ecco che cosa si merita chi non mette il cervello all’ammasso e si rifiuta di tracannare le esiziali idiozie del politicamente corretto, con cui i burattinai occulti ci stanno trascinando verso il baratro.
Ringraziamo il Signore e la Madonna che oltretevere, nonostante le apparenze, ci ascoltino e si agitino. In tempo di guerra – per chi se lo ricorda o ne ha udito il racconto – la consegna era: «Taci! Il nemico ti ascolta». Ma è proprio quello che vogliamo: essere ascoltati, una buona volta! Chissà che non prendano finalmente sul serio i loro ritornelli sulla collegialità e sul ruolo dei laici… Il loro indice di credibilità risalirebbe un pochino e apparirebbero un po’ meno ridicoli, con i loro volgari cortigiani della carta stampata. Via, un po’ di pudore, almeno! È talmente imbarazzante… Alla fin fine, visto che ci considerano fascisti, se non si decidono a darci retta organizziamo una bella marcia su Roma – o, meglio, sul Vaticano.
17 ottobre 2016
chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/10/don-elia-il-re-e-nervoso.html


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